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Giochi Uniti

L'Ultimo Banchetto

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Prezzo di listino €40,00 EUR
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SCHEDA TECNICA

Numero di giocatori: 6 - 25
Durata media: 45 minuti 
Età suggerita: da 10 anni in su 
Lingua: edizione interamente in italiano

 

L'Ultimo Banchetto è un gioco di società per un numero di giocatori compreso fra 6 e 25. L'ambientazione è una corte medievale, con una grande varietà di personaggi: re, regina, giullare, principessa, mercante, duca, baronessa, bardo, mago e così via, attraversando i vari strati della società medievale-fantasy. Ad ogni giocatore è assegnata una carta personaggio. Il regolamento comprende sei scenari, che ricreano situazioni sociali fra intrighi, rapimenti, processi e tentativi di regicidio: i giocatori, divisi in fazioni, devono riuscire a portare a termine i propri obiettivi senza che le fazioni avversarie facciano altrettanto.

Per quanto riguarda lo svolgimento del gioco, le meccaniche di base sono semplicissime:

-  I giocatori si dispongono in cerchio e, a turno, compiono ciascuno un'azione, tramite la quale cambiano di posto o obbligano altri giocatori a cambiare di posto.

-  Una partita è divisa in round. Ogni round inizia con tutti i giocatori in piedi. Lo scettro di cartoncino incluso nella scatola di gioco viene posto nelle mani dell'ospite, ovvero del personaggio (indicato nel regolamento per ogni scenario) che decide in quale direzione lo scettro verrà passato da un giocatore all'altro durante il round.

-  Ogni round inizia dal giocatore che regge in mano lo scettro (solitamente l'ospite). Il giocatore che regge lo scettro ha la possibilità di compiere un'azione fra quelle indicate dalla sua carta personaggio. Una volta compiuta la propria azione, il giocatore passa lo scettro al giocatore alla sua destra o alla sua sinistra, secondo il verso deciso all'inizio del round, e si siede. Quando lo scettro è stato passato a tutti i giocatori (ovvero tutti, avendo compiuto la loro azione, sono seduti) il round termina.

Ci sono parecchi fattori che movimentano il gioco e gli conferiscono varietà. Partiamo dagli scenari: ogni scenario, come si diceva, ricrea una situazione sociale. Forse alcuni degli invitati al banchetto progettano di uccidere il re, o le spie del duca devono impedire al messaggero di recapitare un'importante lettera. Forse nella sala si aggira il fantasma della regina appena defunta, che non ha molto gradito le frettolose nozze fra sua sorella e il suo affranto marito. Alcuni scenari durano un numero predefinito di turni, alla fine dei quali si calcolano le condizioni di vittoria di ciascuna fazione. Altri scenari terminano quando viene raggiunto l'obiettivo di una delle fazioni: una fazione è riuscita a far sedere l'assassino di fianco al re, o a far sedere il messaggero di fianco al destinatario della missiva.

Anche le carte personaggio contribuiscono a rendere il gioco più avvincente: ciascuna carta permette infatti di compiere azioni differenti. Alcune azioni scambiano i posti di altri personaggi, altre permettono di redistribuire l'ordine dei giocatori o di invertire il verso di passaggio dello scettro. Ogni personaggio può effettuare un'azione a sua scelta fra le tre presenti sulla propria carta personaggio.

Esistono altri elementi che vanno ad aumentare le incognite di ogni scenario: meccaniche come lo status sociale, le azioni di favore, il giudizio divino e l'utilizzo di svariati segnalini aggiungono ulteriore pepe. Tuttavia, il regolamento consente di giocare con le regole base, ovvero con una versione molto semplificata del gioco, ideale per prendere confidenza durante le prime partite.

L'ultimo (ma comunque fondamentale) elemento che caratterizza L'Ultimo Banchetto è la componente di gioco di ruolo. Ogni carta personaggio indica infatti un contegno da tenere e alcune frasi da pronunciare quando si eseguono le azioni, adatte al ruolo del personaggio: la principessa, per fare un esempio, non si limita ad alzarsi e scegliere un altro posto, bensì va alla ricerca di “una conversazione interessante”. Il guardiacaccia annoia le dame con i suoi discorsi monotematici, per cui queste si alzano e se ne vanno, mentre il conte ubriacone, di tutt'altra indole, si sposta esclusivamente in cerca di gonnelle. Il regolamento consiglia vivamente di adottare un portamento adatto al personaggio, perché aumenta il coinvolgimento dei giocatori e rende ogni partita un vero intrigo di corte.